Facebook Commercialista.com Twitter Commercialista.com Linkedin Commercialista.com

I contribuenti minimi in Italia pagano quanto le società a Malta

I contribuenti minimi in Italia pagano quanto le società a Malta

I contribuenti minimi in Italia pagano quanto le società a Malta

Molti piccoli imprenditori guardano Malta per aprire un’attività con una tassazione del 5%. Qual è il loro obiettivo? Sicuramente quello di contenere i costi. Soprattutto i costi che hanno a che fare con il fisco.

Oggi il regime dei minimi in Italia ha una tassazione equiparata alle Company Limited Maltesi perché scontano un’imposta onnicomprensiva del 5%.

Vediamo di capirci di più

Il regime dei minimi è un particolare regime fiscale italiano introdotto con la legge 244 del 24 dicembre 2007 (e successivamente modificato) che prevede dei vantaggi fiscali volti al risparmio fiscale ed al contenimento dei costi amministrativi per i contribuenti che, avendone i requisiti, vi aderiscono.

Quindi per i soggetti che intraprendono un’attività di impresa o di professione, se in possesso dei requisiti che vedremo più avanti, il regime dei minimi è il regime naturale. Se apri la partita IVA con il regime dei minimi, a fine anno dovrai versare un’imposta sostitutiva pari al 5%.

Ti ricordo che con il regime dei minimi è possibile scaricare tutte le spese sostenute nel corso dell’anno compresi i contributi INPS. Possono entrare nel nuovo regime agevolato:

  • i contribuenti che, nel triennio precedente l’inizio dell’attività, non hanno esercitato alcuna attività professionale, artistica o di impresa (anche se in forma associata o familiare);
  • le attività che non sono una mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta in forma di lavoratore dipendente o lavoratore autonomo, fatto salvo il periodo di praticantato svolto per l’iscrizione agli albi professionali (nel caso di professionisti).

Usufruitori della società

Possono tuttavia usufruire del regime dei minimi i soggetti che si trovano in condizioni di disoccupazione o di mobilità, purché possano dimostrare che tale situazione non è dipendente dalla propria volontà. Se invece l’attività è una prosecuzione di un’attività precedentemente esercitata da un’altra persona, l’ammontare dei ricavi nel periodo d’imposta precedente non deve essere superiore a 30.000 euro.

Quali sono le modalità di applicazione del regime dei minimi?

Il regime dei minimi viene applicato per il periodo di imposta di inizio attività e per i quattro successivi. I soggetti che non hanno ancora compiuto il trentacinquesimo anno di età possono applicare il nuovo regime fiscale fino al periodo d’imposta di compimento del trentacinquesimo anno.

Esempi

  • Se hai 29 anni, potrai applicare il regime dei minimi fino al compimento del 35° anno (quindi più di cinque anni di permanenza nel regime).
  • Se hai 37 anni, potrai applicare il regime dei minimi solo per 5 anni avendo già computo il 35° anno di età.

I soggetti che invece decadono dal regime (per scelta o per esclusione) non possono più avvalersene e rientreranno pertanto nel regime ordinario.

I contribuenti in regime dei minimi, come hai visto prima, versano l’imposta sostitutiva del 5%. Non esiste nessun obbligo di assoggettamento a IVANiente IRAP. Niente studi di settore. Niente comunicazioni IVA, spesometro e blacklist.

E soprattutto, non esiste nessun obbligo di assoggettamento a ritenuta d’acconto per le operazioni attive (le operazioni che vengono fatturate). Data l’esiguità dell’imposta sostitutiva (5%) l’ammontare delle ritenute d’acconto (20%) accumulate sui compensi e ricavi andrebbe a superare l’ammontare delle tasse da pagare con la conseguenza che si verificherebbe una situazione di credito con il fisco.

Fatture emesse

Le fatture emesse, quindi, non dovranno riportare l’indicazione della ritenuta. La fattura emessa dal contribuente che aderisce al regime dei minimi dovrà indicare, invece, oltre alla dicitura che richiama alla normativa in vigore, e cioè:

“Operazione effettuata ai sensi dell’art.1 della Legge 244/2007 Regime fiscale per l’imprenditoria e per i lavoratori in mobilità D.L.98/2011”

e anche la seguente dicitura

“È richiesta la non applicazione della Ritenuta a titolo di acconto come da Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n.185820/2011”

Adempimenti

Riepilogando, i contribuenti che aderiscono al regime dei minimi, sono esonerati dai seguenti adempimenti:

  • obbligo di liquidazione e versamento dell’IVA
  • obbligo di registrazione fatture di acquisto e fatture emesse
  • dichiarazione e comunicazione annuale IVA
  • studi di settore
  • comunicazione dei dati inerenti lo spesometro
  • compilazione elenco clienti e comunicazioni blacklist
  • adempimenti IRAP

Si tratta di un bel po’ di semplificazioni se si considera la complessità degli adempimenti burocratici a cui sono soggette tutte le imprese e i professionisti in regime ordinario.

Semplificazioni

Inoltre con il regime dei minimi:

  • non è possibile acquistare più di 15.000  di beni strumentali, come ad esempio mobili e arredi, computer, stampanti, etc…
  • non è possibile avere dipendenti in quanto l’attività esercitata è considerata sempre personale
  • non è possibile detrarre l’IVA sulle fatture di acquisto che diventa però costo deducibile
  • superato il limite di 30 mila euro si fuoriesce dal regime dei minimi dall’esercizio successivo e superato il limite di 45 mila euro di ricavi bisognerà tornare al regime ordinario anche per l’anno in corso.