Negli ultimi anni, la crisi economica ha colpito duramente anche i professionisti. Non è un segreto! Ormai lo hanno capito tutti. E così, avvocati, architetti, geometri, ingegneri, medici e consulenti si trovano a gestire i crediti dei propri clienti.
La gestione dei crediti e il recupero degli stessi in caso di insolvenza costituisce per ogni studio professionale che si rispetti una frequente pratica che, per la sua buona riuscita, deve essere organizzata efficacemente.
Immagina la pessima figura con il cliente solo perché la segreteria distratta o il collaboratore incaricato di gestire gli incassi delle parcelle ha dimenticato di registrare l’ultimo bonifico ricevuto dal cliente.
Se il professionista è abile nel gestire la prima fase del contatto con il cliente, molto probabilmente la gran parte dei crediti verranno incassati molto presto. In altri casi potrebbe essere necessario qualche accorgimento in più. Il credito potrebbe non essere onorato o bloccato da una contestazione vera o presunta di cui non si sia a conoscenza.
Seguiamo questo piccolo vademecum che può rivelarsi vincente nella stragrande maggioranza dei casi di insolvenza.
La prima cosa da fare è cercare di risolvere il problema in modo amichevole cercando di comprendere i motivi del mancato pagamento attraverso una cortese telefonata al cliente.
Nel caso questo approccio si riveli insufficiente o poco produttivo, il professionista può decidere di confrontrarsi vis a vis con il cliente (convocandolo in studio o andandolo a trovare) per chiarire a quattrocchi la questione, sempre in tono cortese e pacato, al fine di evitare di compromettere il rapporto professionale.
Solitamente, una richiesta scritta produce sempre i suoi effetti e la quasi totalità dei problemi termina in questa fase. Dove ciò non accada, occorre intraprendere altre azioni volte a tutelare con maggiore efficacia, gli interessi del creditore. Ma di questo, ne sono certo, ne parleremo in uno dei prossimi articoli.