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Crowdfunding: opportunità per le startup innovative? – Startup Round-up

Crowdfunding: opportunità per le startup innovative? – Startup Round-up

Crowdfunding: opportunità per le startup innovative? - Startup Round-up

Con il decreto crescita dello scorso dicembre, tra le “agevolazioni” per le aziende che rientrano nella categoria startup innovative (come da definizione di legge) si parla molto della formula del crowdfunding per la raccolta fondi fino a 5 milioni di euro.

Ma cosa è il crowdfunding?

Senza entrare troppo nello specifico, il crowdfunding è una forma di finanziamento di tipo collaborativo dove un gruppo di persone con il proprio denaro finanzia società, progetti personali, film, ricerche, etc. Queste persone hanno in cambio la possibilità di ricevere per primi il prodotto o il prototipo realizzato con i soldi raccolti, oppure ricevono ringraziamenti, magliette, gadget, e così via.

Naturalmente la raccolta fondi avviene direttamente su internet, ambiente naturale per far conoscere i propri progetti. Infatti molte startup, soprattutto in America, sono state finanziate con il crowdfunding superando anche il milione di dollari.

Tra le piattaforme di crowdfunding più utilizzate abbiamo Kickstarter che nel suo primo anno e mezzo di attività ha raccolto 30 milioni di dollari da 300 mila finanziatori dando la possibilità a migliaia di progetti di prendere vita.

Vista in questi termini, può essere considerata anche una forma di donazione piuttosto che di finanziamento vero e proprio, in quanto chi dà denaro non riceve in cambio quote della società o soldi sugli utili, ma un prodotto o un ringraziamento.

Ma il crowdfunding sta cambiando e si sta evolvendo proprio nella formula dell’equity crowdfunding.

Ma cosa sta succedendo in Italia sul tema del crowdfunding?

Da un articolo di Gianluca Dettori (un venture capital di spicco), su Che Futuro! di qualche giorno fa, si intuisce che siamo alla conclusione di una regolamentazione del crowdfunding, dove gli attori coinvolti non sono solo startup ed investitori, ma anche le istituzioni e la Consob.

Secondo Dettori, i problemi principali sono su due fronti: da un lato le startup che possono essere considerate startup innovative, come da definizione di legge, sono veramente poche; dall’altro lato nella legge non è stato affrontato il punto riguardante la exit, cioè la possibilità di un investitore di uscire dalla startup vendendo i titoli sottoscritti trasformandoli in liquidità.

Ricordiamo anche che le startup innovative non possono distribuire dividendi ai propri soci per i primi 4 anni. Intanto, nell’attesa di questa regolamentazione sul crowdfunding, suggeriamo di leggere la procedura su come diventare startup innovativa, così come abbiamo fatto noi di Commercialista.com.