Facebook Commercialista.com Twitter Commercialista.com Linkedin Commercialista.com

Cedolare Secca 2016

Cedolare Secca 2016

cedolare secca 2016

Con il termine Cedolare Secca nei contratti di locazione, si intende un regime facoltativo per il quale il proprietario dell’immobile paga una imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali  derivante dal reddito dell’immobile. Tale imposta sostitutiva è calcolata applicando un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti.

Dal 2014 è prevista un’aliquota agevolata del 10% per i contratti di locazione a canone concordato sulla base di appositi accordi tra le organizzazioni della proprietà edilizia e degli inquilini (art 2, comma 3, art 5, comma 2 e art 8 della legge n. 431 del 1998). I contratti di locazione gestiti con la cedolare secca sono esentati anche dal pagamento dell’imposta di registro e da quella di bollo dovute per registrazione, risoluzione o proroghe dei contratti stessi. La cedolare secca non prevede, per l’intera durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se contrattualmente previsto, ivi compresa la variazione accertata dall’Istat.

Chi può scegliere la cedolare secca

Tale regime facoltativo può essere scelto solo dalle persone fisiche in grado di esercitare il diritto di proprietà o il diritto reale di godimento (esempio usufrutto) e che non lochino l’immobile per esercizio di attività di impresa, arti o professioni.

A quale immobile si applica

La cedolare secca è applicabile a tutti gli immobili di categoria che va da A1 ad A11, esclusa la A10 che si riferisce a studi o uffici privati.  Dette unità immobiliare devono quindi essere locale a esclusivo uso abitativo.

L’opzione

L’opzione per il regime della cedolare secca si esprime in sede di registrazione del contratto e produce effetti per l’intera durata del contratto, salva la possibilità di revoca.  Se il contratto alla scadenza è prorogato, per continuare ad applicare il regime della cedolare secca, occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate la relativa opzione.

L’opzione viene espressa nella dichiarazione dei redditi solo per i contratti di locazione per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione (contratti di durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno), salvo che il contribuente provveda alla registrazione volontaria o in caso d’uso del contratto prima della presentazione della dichiarazione dei redditi.