La “tassa sui rifiuti“, comunemente chiamata (ed odiata) come TARI, è una componente insieme all’IMU e TASI dell’imposta unica comunale. E’ il corrispettivo che il comune richiede a fronte di un servizio erogato nel caso qui presente, costi sostenuti dall’ente comunale per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti (qualcuno ha detto “raccolta differenziata”?).
La prima regola per calcolare la TARI è che viene stabilito in base ai metri quadri dell’immobile (locale per attività commerciale/abitazione).
Vigono poi i fattori che influenzano il totale, come il numero delle persone che vi abitano e la rendita catastale dell’immobile, oltre all’aliquota fissata dal comune.
La tari si calcola, previa cambiamenti a livello individuale, moltiplicando la superficie calpestabile per la tariffa fissa unitaria, a cui aggiungeremo l’addizionale provinciale e la variabile degli occupanti. L’aliquota applicata dai comuni è legata al valore catastale di ogni singolo immobile.
La tari può essere pagata in due modi:
A quanto ammontano, e quando sono presenti, le agevolazioni della Tari 2015? La quota di agevolazione è del 30% ma solo se viene rispettato almeno uno dei punti seguenti:
Per usufruire delle agevolazioni è richiesta la compilazione dell’apposito modulo attraverso il quale vengono attestati almeno una delle condizioni sopra elencate.
Le detrazioni per la Tari vengono scelte non a livello nazionale bensì a livello locale (comunale appunto): starà ai Comuni stessi scegliere quali piani di detrazione dover/poter attivare per andare incontro ad handicap sociali ed economici della popolazione sul loro territorio (ad esempio in base al numero di persone o al reddito dichiarato nel 730).