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Jobs Act: controllo tramite PC, Tablet e Smartphone

Jobs Act: controllo tramite PC, Tablet e Smartphone

jobs act

Nella relazione illustrativa di uno decreti del Jobs act, che va a modificare l’articolo 4 dello statuto dei lavoratori, viene introdotta una novità che riguarda gli strumenti da lavoro digitali, quali PC, Tablet e Smartphone (aziendali) oltre al rafforzamento degli strumenti quali il Badge per statistiche di presenza/accessi. Nello specifico, resta vietato l’uso di apparati audio visivi, per il controllo dei dipendenti.

Doveri ed Obblighi aziendali

Grazie a questo decreto non occorrerà più la delega dei sindacati o qualsivoglia richiesta scritta per permettere al datore di lavoro il controllo sugli apparati aziendali affidati ai dipendenti: sarà possibile quindi stimarne l’utilizzo, quindi anche improprio, e attraverso tale operazione giungere al licenziamento degli stessi dipendenti per inadempienza.

E la privacy?

Come specificato grazie al Jobs Act non occorrerà più alcuna richiesta da inoltrare al sindacato, ma all’azienda resta l’obbligo, nel caso in cui si voglia sfruttare tale decreto, di redigere un documento sulle linee di condotta circa tali operazioni: questa documentazione andrà consegnata ai dipendenti per spiegare loro il funzionamento dei controlli nel totale rispetto della privacy.

L’azienda però dovrà preparare un documento sulle linee di condotta da consegnare ai dipendenti, per spiegare come funzionano i controlli “nel rispetto del codice della privacy”, si legge nella relazione.

Leggi anche: Il Jobs Act. Sintesi della riforma del lavoro

Restano però vietati gli usi di tecnologie audio visive (telecamere) come si legge dalla relazione: “vietato l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori”. Potranno però essere installati tali apparecchiature per altri fini, nel caso “impianti e apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori”.

Il Garante della Privacy

Molti reputano troppo invasivi i controlli ed anche il Garante della Privacy si è espresso in merito:

Tuttavia, avvalendosi di questi mezzi, le aziende, potranno controllare l’effettivo lavoro dei propri dipendenti riuscendo meglio ad ottimizzare la forza lavoro e facendo cadere “le mele marce”.