Abbiamo spesso parlato di Partita IVA e Regime dei minimi, riguardo a Imprese o Professionisti, ma sempre legate all’attività vera e propria (e quindi con sede propriamente fisica), ma cosa succede quando siamo commercianti online? A cosa andiamo incontro quando i nostri prodotti trovano mercato sul web e quindi il vendere online?
La vendita di prodotti online nasce in un mercato relativamente nuovo e fresco cresciuto sulla base della diffusione di internet, che come ben sappiamo, ad oggi, è onnipresente se non indispensabile per numerose attività (dall’e-banking, acquisto di spesa, pagamento bollettini, acquisti viaggi, social network, scambio di beni, ottenimento di informazioni).
Vendere online beni o servizi, è diventato ormai un lavoro per molti internauti, i quali spesso e volentieri scelgono la propria dimora come sede lavorativa, avvalendosi, nel caso di vendita a distanza e di beni, dei servizi di Posta o di ricezione a domicilio dei pacchi (esempi lampanti? eBay ed i suoi store shop). Una comodità senza eguali, se riusciamo a sfruttarla. Ma quali sono i doveri per il commerciante elettronico?
Quando decidiamo di avviare Partita IVA (si tratta pur sempre di attività commerciale) e quindi iniziamo con la gestione della vendita sul Web e iniziamo a vedere i primi introiti e spese per la gestione dell’attività. iniziano a sorgere i primi dubbi su tasse e quant’altro.
L’avvio di Partita IVA permette di dedurre una serie di costi che il commerciante è tenuto a sostenere per l’attività (previa intestazione alla medesima partita IVA e dimostrazione attraverso fatture o ricevute):
Tutti questi costi sono legati da un dettaglio, ovvero, sono spese che il commerciante sostiene per raggiungere i suoi clienti, sia per la vendita dei suoi prodotti sia per fornire informazioni circa ognuno di essi. Non solo, sono riviste come legittime tutte le spese ricollegabili alla propria attività. Un esempio dell’ultimo caso potrebbe essere l’acquisto di un PC che resta come strumento indispensabile per la gestione del vendere online e per fini lavorativi.
Sussiste un caso particolare, per il quale, se la sede lavorativa coincidesse con la propria abitazione, le spese da dedurre verrebbero considerate da dedurre del 50%, in quanto il bene potrebbe essere utilizzato anche per altri scopi non legati al lavoro (uso familiare?). Per quanto riguarda la questione acquisto di mezzi come automobili, avviene una deduzione pari all’80%. Puoi comunque ottenere informazioni in merito, contattando gratuitamente i commercialisti del settore nella sezione Partita Iva del nostro portale.