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Riforma Pensione e Legge di Stabilità 2016: le novità in corso

Riforma Pensione e Legge di Stabilità 2016: le novità in corso

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Sono molte le modifiche che bollono in pentola per quanto concerne la riforma pensione 2016. Tratteremo in questo articolo di tutte le presunte modifiche che sono in fase di approvazione nella Legge di Stabilità 2016.

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Gli aspetti della Riforma Pensione 2016

Con tutta probabilità molte di queste scelte non avranno esito positivo per le richieste giunte dai lavoratori e ci si ritroverà con una sorta di accoglimenti parziali delle stesse.

#1 Aumento della NO TAX AREA

Innanzitutto stabiliamo cosa sia la No Tax Area: tale deduzione ha uno scopo agevolato sull’imposizione progressiva fiscale delle persone fisiche sulla base del reddito percepito/età. Con la precedente finanziaria si attestava a 7.750 euro per i pensionati over 75. Con tale modifica crescerebbe fino a raggiungere 8 mila euro (in questo modo si raggiunge la quota già in vigore per i lavoratori dipendenti).  Per quanto riguarda i pensionati sotto il range di 75 anni, invece, la somma sale da 7.500 a 7.750.

#2 Esodati

Gli esodati sono in parole povere, 50 mila ex lavoratori che non sono attualmente provvisti di pensione (in base alla settima salvaguardia). Le modifiche sulla legge di stabilità 2016 vanno a coprire anche questa lacuna, permettendo di tutelare almeno 30 mila di questi ultimi (non esclusi lavoratori di aziende fallite o in mobilità). E gli altri 20 mila esclusi? Si chiederebbe ancora uno sforzo.

Consulta anche: Hai dubbi o domande sulla riforma pensionistica? Chiedi qui

#3 Opzione Donna

Cosa si intende per Opzione Donna nella riforma pensionistica? L’obiettivo che illustra Cesare Damiano, è l’abbattimento dell’aspettativa di vita (alzando di tre mesi i requisiti del prepensionamento previsti attualmente dal regime sperimentale 2004) che in questo modo impedirebbe l’accesso alla pensione per le donne (lavoratrici autonome) nate nell’ultimo trimestre del 1957 e quelle (dipendenti) nel 1958.

#4 Precoci

Non viene messo da parte l’aspetto “Precoci” ovvero, quella parte di lavoratori nonostante non abbiano superato l’età anagrafica richiesta, hanno già versato i contributi per gli anni necessari (41) di legge per accedere alle pensioni, seppur non ci siano novità al riguardo. Nel frattempo i precoci organizzano manifestazioni, come quella dalla Fiom sabato 21 novembre a Roma e gestendo gruppi e fan page facebook per attirare maggiore consenso. Il loro scopo è riuscire a far approvare la Quota 41, per anni rimasta ferma.