Facebook Commercialista.com Twitter Commercialista.com Linkedin Commercialista.com

BitCoin: Trattamento fiscale ed alcuni casi pratici

BitCoin: Trattamento fiscale ed alcuni casi pratici

bitcoin

Da qualche anno l’utilizzo dei Bitcoin si è andato consolidando in funzione di un aumento dell’interesse nella moneta virtuale, della possibilità di ottenere profitti dal cambio, dalla crescente accettazione dello strumento come sistema di pagamento per beni e servizi. Poco più di un anno fa infatti destò curiosità il primo acquisto d’auto, per l’esattezza una Lamborghini, avvenuto interamente in Bitcoin in un concessionario della provincia di Padova.

Crescita ed Interesse internazionale

Il crescente utilizzo anche a livello nazionale ha fatto sì che le istituzioni si interessassero al caso, applicando per analogia juris una possibile regolamentazione soprattutto in termini fiscali.  Una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 22.10.2015 ha evidenziato come, data la non convenzionalità dello strumento, è fondamentale individuare l’esatta natura giuridica del Bitcoin e conseguentemente lo specifico trattamento tributario da applicarvi.

Leggi anche: App Mobile – Regimi Fiscali, aspetti contabili e profili giuridici

I Bitcoin possono essere considerati, tra le varie possibilità, come moneta, valuta estera, beni immateriali, commodity, strumenti finanziari o sistemi di pagamento. In pratica la natura che ad essi è assoggettata è funzione del fattispecie di utilizzatore finale. A tal proposito, la stessa BCE nel marzo 2015, ha confermato tale impostazione, evidenziando come la definizione giuridica vari a seconda dei contesti.

Il trattamento fiscale per tipologia d’utilizzo

Cambio valuta – Cambiare un Euro con un Bitcoin corrisponde ad una prestazione di servizi, essendo il Bitcoin comparabile ad una moneta utilizzabile come strumento di pagamento, l’operazione è esente ai fini IVA. Qualora dall’attività di cambio fosse prevista una commissione questa sarebbe soggetta a tassazione secondo le ordinarie regole del reddito di impresa (imponibile iva e generazione reddito d’impresa).

Miner

Rappresenta l’attività tipica di chi si occupa della creazione dei Bitcoin, in pratica di coloro che gestiscono l’algoritmo di produzione della valuta. Tale tipo di processo è assimilabile alla produzione e commercializzazione di beni di natura immateriale, che se effettuata in concomitanza all’abitualità e professionalità lavorativa viene a identificarsi fiscalmente come attività generatrice di redditi di impresa.

Ai fini IVA invece, stante il rispetto dei requisiti soggettivi, oggettivi e territoriali, l’operazione di cessione del bene immateriale (flusso Bitcoin) è imponibile IVA.

Utilizzatori

Il Bitcoin come già evidenziato dalla sentenza della Corte di Giustizia del 22.10 è equiparabile ad una valuta estera corrente, come tale soggetta ad oscillazione di valore in base alla domanda e offerta. Alla luce di questo, in caso di scambi rilevanti che generino profitti speculativi dal “cambio”, questi rientrerebbero nella fattispecie dei “redditi diversi”, laddove invece venga utilizzato come strumento di pagamento di beni e servizi, ai fini IVA, previa verifica dei presupposti di imposta, l’operazione è imponibile IVA ai sensi dell’art. 11, comma 1, del DPR 633/72.

Un ulteriore aspetto che il legislatore dovrà chiarire è rappresentato dal monitoraggio fiscale nonché dalla normativa antiriciclaggio. In pratica per chi detiene in deposito Bitcoin presso un portafoglio virtuale, appoggiato su server collocati all’estero, trasferendo valuta virtuale da e verso paesi stranieri, dovrebbe far insorgere l’obbligo di compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi.