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Mutuo Giovani 2016: quando non basta un lavoro

Mutuo Giovani 2016: quando non basta un lavoro

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Mutuo giovani nel 2016

Sulla base delle analisi 2016 di Banca Intesa Sanpaolo, i primi nove mesi dell’anno passato hanno visto un grande incremento di sottoscrizioni da parte di giovani per l’erogazione di un mutuo per l’acquisto di un immobile. A fine settembre oltre il 30% della sottoscrizione di contratti per l’erogazione del servizio provengono da giovani coppie con contratti di vecchio e nuovo stampo. Ma sfortunatamente non è sempre cosi.

Molti ragazzi, seppur occupati, non rispettano i requisiti per permettere loro l’accensione di un mutuo per l’acquisto di una immobile o tanto meno per chi abbia intenzione di provvedere all’avvio di un progetto casa. Perchè?

A monte, ci sono vari motivi, uno dei più importanti è la percentuale di rilascio mutuo da parte delle banche: ad oggi viene riconosciuto come massimale l’80% del valore totale dell’immobile in oggetto, tuttavia viene offerto uno sconto piuttosto appetibile per chi voglia sottoscriverne uno per valore del 50% o 60%. Fatto sta, che è essenziale avere con se una liquidità (risparmio) prima di poter fare richiesta, altrimenti si viene tagliati automaticamente fuori (fascia della maggior parte della popolazione con reddito medio-basso).
Ma non basta, perché, seppur tu possa riuscire a pagare una rata, o subentrassi in questa categoria, non potresti accedervi poiché non possiedi un patrimonio tale da garantire una costanza in caso di un eventuale licenziamento. L’unica fascia “apprezzata” dalle banche è quella che si posiziona nel profilo dipendente a posto indeterminato e con risparmi che vadano a coprire almeno il 20% del costo dell’immobile.

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