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Pagare in contanti sopra 3000 euro: Rate e Sanzioni

Pagare in contanti sopra 3000 euro: Rate e Sanzioni

Pagare in contanti

Pagare in contanti

Dal 1 gennaio 2016 è attiva la soglia, dettata dalla Legge di Stabilità 2016, in tema di pagamenti in denaro contante, per la quale il limite massimo di utilizzo che va da 1.000 a 3.000 euro. Oltre tale tetto massimo, viene vietato il libero pagamento di denaro contante o libretti al portatore/deposito bancari.

Tale limite ha una possibilità di svincolo ed è regolamentata esplicitamente dalla legge se è vivo l’accordo da entrambe le parti: in questo modo viene legittimato il pagamento in contanti, anche se l’ammontare da pagare supera i 3.000 euro. Come funziona?

Rateizzazione della somma e sanzioni

Questa tecnica viene attuata tramite la rateizzazione della somma, per ovvie ragioni ogni importo deve essere inferiore al limite massimo, quindi non potrà superare le tremila euro. Questa soluzione vieta a prescindere la suddivisione di pagamenti secondo modalità artificiose e per tale ragione è comunque legata e influenzata da due fattori:

  1. Le operazioni di pagamento devono essere conseguenti ad un accordo stipulato da ambedue le parti;
  2. I pagamenti devono essere eseguiti in base a subordinazione legato alla natura dell’intervento.

 

Da tali punti viene dedotto che il pagamento di somme superiori a questo budget non violano automaticamente la legge, l’importante è che siano ponderate e gestiti trai due contraenti entro le regole predisposte e rispettino i punti elencati. A prescindere da questo, spetterà all’Amministrazione Finanziaria, apporre l’ultima parola e valutare se vi siano delle problematiche legate a determinati movimenti.

Quando si violano tali obblighi, e si decide di pagare comunque una somma che supera la soglia massima per la legge, sono previste delle sanzioni amministrative che vanno dal 1% al 40% dell’importo totale trasferito.