La direzione intrapresa dall’Agenzia delle Entrate è quella di lanciare nei prossimi mesi delle imminenti novità in materia di semplificazioni amministrative, con l’intento di ridefinire la soglia per ridurre o azzerare le sanzioni a carico dei contribuenti che commettono piccoli errori in buona fede, senza scopo di evasione.
Sembrerebbe apparentemente, una sfida impegnativa da parte dell’Amministrazione finanziaria, riuscire a garantire il gettito rendendo più snelli gli adempimenti a chi paga la tasse, eppure le novità fiscali hanno già suscitato grande interesse da parte della platea degli addetti ai lavori. Ma come cambieranno realmente gli adempimenti?
In primis è bene tenere presente che il pacchetto semplificazioni sarà orientato su due percorsi distinti e separati: il primo riguarderà il DL Semplificazioni, proposto dal governo Letta; il secondo riguarda invece le semplificazioni amministrative previste dall’Ade.
Lo “Spesometro”, strumento nato per combattere l’evasione fiscale che permette all’Amministrazione Finanziaria di verificare e fare prevenzione riguardo tutte le eventuali azioni fraudolente derivanti da operazioni di vendita tra più soggetti che hanno il fine di eludere il pagamento dell’Iva, e potrebbe diventare facoltativo a partire dalle prossime comunicazioni. Le semplificazioni riguarderanno tutti i soggetti Iva che non dovranno più inviare i modelli Intra dei servizi ricevuti da quando entrerà in vigore il regolamento attuativo dell’invio facoltativo giornaliero dei dati delle fatture emesse e ricevute, oltre che dei corrispettivi. Informazioni contenute in un emendamento approvato in sede di conversione del decreto del Fare (articolo 50-bis, Dl 21 giugno 2013, n. 69).
L’intervento è di larga portata e riguarda sia le operazioni interessate, sia i dati da comunicare, che le modalità e la tempistica di invio. Come prevede la norma (articolo 21 del D.L. 78/2010 modificato dal D.L. 16/2012), le operazioni da comunicare riguarderanno quelle fra operatori economici (business to business) e quelle per le quali non è previsto l’obbligo di fattura (business to consumer), solo quando di importo almeno pari a 3.600 euro Iva inclusa.
Sarà infatti un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate a specificare, in riferimento alle operazioni per cui è previsto l’obbligo di fattura, la possibilità di comunicare, per ciascun cliente e fornitore le singole operazioni effettuate o l’ammontare complessivo dell’imponibile e dell’imposta relativa all’anno di riferimento.
Con le nuove semplificazioni, attraverso lo Spesometro, si potranno inviare all’Ade i dati relativi alla registrazione delle fatture per gli acquisti effettuati a San Marino e si potranno anche inviare i dati dei contratti di leasing e noleggi da parte delle compagnie e quelli degli acquisti in contanti al di sopra dei mille euro degli extracomunitari effettuati da commercianti al dettaglio o operato turistici. A breve quindi ci troveremo nuovamente sui libri a studiare le nuove modalità di comunicazione al Fisco, con la speranza di ritrovarci con una serie di adempimenti più snelli, e non, come spesso accade, con comunicazioni ancora più incomprensibili per noi e per i contribuenti.