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Redditometro: Spese effettive sotto controllo

Redditometro: Spese effettive sotto controllo

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La lotta all’evasione fiscale è sempre stato un punto fermo per ogni stato: nel Bel Paese ci sono stati grandi passi negli ultimi anni, anche grazie all’evoluzione tecnologica, gli strumenti resi disponibili sono aumentati in quantità e sopratutto in qualità, spesso anche a danno della propria privacy, per lo meno, fino ad oggi.

Spese sostenute e Reddito dichiarato

Il concetto di base è uno: ogni spesa sostenuta da un contribuente deve essere equilibrata con il reddito dichiarato dal medesimo. Nel momento in cui questo concetto non rispecchia la realtà, e nello specifico le spese superano del 20% il reddito che è stato precedentemente dichiarato all’Agenzia delle Entrate, viene inoltrata in automatico una lettera di richiamo al contribuente.

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Questa analisi e l’attuazione del resto dell’iter, ovvero l’intero meccanismo, viene chiamato Redditometro che nasce nel 2012 e che viene modificato successivamente dopo alcune  contestazioni riguardo al Garante della Privacy.

Redditometro e le attuali modifiche

Proprio su base di questi richiami il Redditometro ha subito ulteriori modifiche visto le carenze sul quale versava riguardo al trattamento dei dati personali: il Redditometro ed i controlli non potranno essere eseguiti sull’aspetto della vita quotidiana individuale, né sulle spese medie Istat (per capire il livello del tenore di vita del contribuente e quindi la sua spesa effettiva).

Per questo, il Redditometro d’ora in poi, potrà rivalersi solo sulle spese effettive, che sono per altro spese che l’Anagrafe tributaria già detiene. Nel caso in cui ci fossero accertamenti sulla base del principio della “ricostruzione sintetica” del reddito, sarà possibile presentare documenti o ricevute che attestino il passaggio di denaro.

Chiedi informazioni: Consultazione ed argomentazioni su Redditometro

In questo modo, se si possiede ad esempio un abbonamento pay-tv, l’Agenzia delle Entrate stimerà una spesa effettiva che va dai 15 ai 35 euro mensili, calcolando poi la somma annuale e comparandola con il reddito che è stato dichiarato.

Tutte queste spese effettive verranno catalogate in due macro-categorie:

  • Consumo: spese alimentari, personali, sanità, trasporti.
  • Investimento: immobili, polizze, azioni, obbligazioni e quote comuni.

Accertamento

Se il fisco riconoscerà alcune contraddizioni col paragone, il contribuente dovrà fornire le prove certe per spiegare tali incoerenze esibendo fatture, ricevute e giustificativi su carta.

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Il Redditometro esce da questa “rimodulazione” notevolmente ridimensionato, facendo quindi un dietrofront per il bene della privacy personale. Certo, c’è sempre il ravvedimento operoso ad i contribuenti con scheletri nell’armadio, di mettersi in regola pagando una sanzione notevolmente più bassa rispetto a quanto sarebbero dovuti incorrere. Per il resto l’Agenzia delle Entrate, prosegue con la sua tattica di persuasione, intimando tutti i contribuenti a dichiarare il vero, poiché tutto resta comunque, sotto il loro occhio vigile.