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Come comportarsi con gli studi di settore 2015? Ecco i dettagli

Come comportarsi con gli studi di settore 2015? Ecco i dettagli

È tempo di dichiarazione dei redditi e subito arrivano le delucidazioni sui nuovi studi di settore da utilizzare per il periodo d’imposta 2014. Nei nuovi correttivi anticrisi per gli Studi di Settore del 2014, applicabili in sede di UNICO 2015. Il calcolo dell’efficienza produttiva è stato basato su un modello di analisi che prende in considerazione il personale e il capitale impiegato.

Come comportarsi con gli studi di settore 2015

Studi di Settore

Prima di evidenziare le nuove modifiche, spieghiamo cosa sono gli studi di settore per chi non ne fosse a conoscenza. Gli studi di settore sono dei documenti analitici elaborati mediante analisi economiche e tecniche statistico-matematiche e consentono di stimare i ricavi o i compensi e possono essere attribuiti al contribuente.

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Tale strumento serve ad individuare le relazioni esistenti tra le variabili strutturali e contabili delle imprese e dei lavoratori autonomi con riferimento al settore economico di appartenenza, ai processi produttivi utilizzati, all’organizzazione, ai prodotti e servizi oggetto dell’attività, alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi.

Studi sugli altri Settori

Gli studi di settore sono utilizzati dal contribuente per verificare, in fase dichiarativa, il posizionamento rispetto alla congruità (il contribuente è congruo se i ricavi o i compensi dichiarati sono uguali o superiori a quelli stimati dallo studio, tenuto conto delle risultanze derivanti dall’applicazione degli indicatori di normalità economica) e alla coerenza (la coerenza misura il comportamento del contribuente rispetto ai valori di indicatori economici predeterminati, per ciascuna attività, dallo studio di settore), e dall’Amministrazione finanziaria quale ausilio all’attività di controllo.

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Modelli Lineari Misti

Quest’anno è stata utilizzata  una moderna metodologia di stima basata sui modelli lineari misti, per stimare l’effetto della crisi economica sui ricavi/compensi tramite la componente random, che consente di scartare i soggetti anomali e ottenere una maggiore robustezza dei risultati ottenuti, dal punto di vista statistico. I correttivi agli Studi di Settore 2014 riguardano quattro categorie:

  • correttivi di settore
  • correttivi territoriali
  • correttivi individuali
  • interventi relativi all’analisi di normalità economica

Per gli studi di settore (diversi da quelli applicabili ai professionisti) in vigore per il 2013 il correttivo congiunturale individuale esaminava la contrazione dei costi variabili avvenuta nel biennio precedente. Dal 2014, con l’intento di dare maggior rilevanza all’indicatore individuale rispetto a quello di settore, il correttivo individuale applicabile agli studi di settore (diversi da quelli dei professionisti) è stato elaborato analizzando la variazione dell’efficienza produttiva delle imprese nel 2014 rispetto al triennio 2011 – 2013.

Congruità

Per poter utilizzare il correttivo individuale, oltre alla non congruità e alla normalità economica degli indicatori relativi ai beni strumentali, è fondamentale presentare una contrazione dell’efficienza produttiva (in luogo della contrazione dei costi variabili). In particolare, il calcolo dell’efficienza produttiva è basato su un modello di analisi che prende in considerazione il personale e il capitale impiegato.

Statistiche sul caso

Di conseguenza, tale correttivo può scattare al sussistere delle seguenti fattispecie: aumento personale/investimenti in beni strumentali senza relativo aumento di ricavi e parità di dipendenti/investimenti in beni strumentali e contrazione del fatturato.

L’effetto del correttivo è tanto più incisivo quanto più forte è il calo dell’efficienza produttiva.

Secondo un’indagine svolta su tutto il territorio nazionale, nel 2013 sono risultati congrui 7 contribuenti su 10. E’ inoltre emerso che oltre 70% dei contribuenti interessati dagli studi di settore 2013 risulta naturalmente congruo, mentre il 10% è risultato congruo per adeguamento. Il dato dei contribuenti che hanno utilizzato, per il 2013, il campo annotazioni per motivare casi particolari di non congruità ammonta ad oltre 338 mila soggetti, mentre sono poco meno di 64 mila coloro che lo hanno adoperato in relazione alla crisi economica.