Le modifiche sul decreto vanno a rimodulare il meccanismo di rateizzazione dei debiti tributari.
Tali modifiche vanno incontro a chi non è in grado di pagare l’intera somma richiesta nel tempo stabilito: chi è infatti in difficoltà, avrà diritto a versare la quota in più tranche. Il contribuente non perderà il beneficio se tarderà il pagamento entro i 7 giorni o se depositerà una somma inferiore al 3% del debito. Tutte le cartelle di pagamento verranno inoltrate ai professionisti via indirizzo PEC.
Il massimo di rate trimestrali aumenta da tre ad otto, per il versamento delle somme dovute a seguito di controlli automatici o di controlli formali. La prima rata dovrà essere obbligatoriamente versata entro i 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di riscossione.
Nel caso di accertamento con adesione, il numero di rate passerà dalle 12 a 16 (per importi superiori a 51.645,69 euro). Il primo pagamento dovrà avvenire entro 20 giorni dall’accordo con l’ufficio di pertinenza.
Anche l’imposta di successione potrà essere suddivisa in piu rate, a patto che la prima, sia pari al 20% del totale e che dovrà essere versata entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso.
Se il debitore non pagherà la somma pattuita, quest’ultimo perderà ogni beneficio, e l’esattore in questo caso, potrà far rivalere i suoi diritti richiedendo gli importi mancanti. Piccole eccezioni in questo caso sono legate ad un Lieve adempimento:
In entrambi i casi, comunque, sarà aggiunta una sanzione per omesso versamento. Il ravvedimento operoso in questo caso può ritenersi utile, dal momento in cui il contribuente può usufruirne e saldare il dovuto entro il termine di pagamento della rata successiva (o 90 giorni dalla scadenza nel caso dell’ultima rata).
Il decreto avrà una sottospecie di effetto retroattivo: il decreto darà la possibilità di beneficiare delle possibilità di rateizzazione anche a chi non ne ha avuti negli ultimi due anni. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del nuovo decreto, i contribuenti potranno richiedere un piano rigestendo le rate (fino ad un massimo di 72) del debito residuo. Se anche in questo caso vi sarà un mancato pagamento di una delle rate (anche consecutive) decadrà definitivamente il beneficio del contribuente.
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I passi per modernizzare la Pubblica Amministrazione sono costanti ed anche in questo caso sarà presente un elemento innovativo che alleggerirà il carico di lavoro e velocizzerà la ricezione: le cartelle esattoriali saranno inoltrate ai professionisti, imprese individuali e società direttamente via PEC. Dal 1° giugno 2016 sarà pertanto obbligatorio l’invio di tali documenti per vie telematiche. Cosa succede se il destinatario risultasse non disponibile o non raggiungibile? Il documento verrà inviato una volta ed una seconda, se in entrambi i casi non ci sarà risposta, la cartella verrà depositata nella Camera di Commercio e verrà inoltrata al contribuente una raccomandata con avviso di ricevimento per segnalare il deposito a suo nome.